Stampa bianco e nero ai sali di argento per Michela Goretti.

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Stampa bianco e nero ai sali di argento per Michela Goretti.

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Nonostante le evoluzioni tecniche abbiano prodotto macchine fotografiche dotate di sensori capaci di riprodurre milioni di colori e stampanti con gamut cromatici estesi la fotografia in bianco e nero non ha perso il suo fascino, anzi sembra esercitare un fascino sempre maggiore su tutti i fotografi.

A testimonianza di questa tendenza ci sono scelte commerciali eclatanti come ad esempio il lancio della serie Monocrome da parte di Leica o di smartphone dotati di sensori dedicati alla fotografia monocromatica come quelli di casa Huawei. Dal punto di vista della stampa professionale i plotter di ultima generazione hanno fino a 4 chiavi di nero per realizzare stampe monocromatiche ricche di sfumature e con neri profondi totalmente neutre. Accanto alle tecnologie di stampa inkjet fine art per la stampa in bianco e nero che sono sempre in evoluzione continua a resistere e a eccellere anche la STAMPA BIANCO E NERO AI SALI DI ARGENTO CON INGRANDITORE DIGITALE LAMBDA DURST. Nonostante si tratti di una tecnologia di stampa degli anni 90 la possibilità di stampare in maniera fotografica su carte silver gelatin a sviluppo chimico anche di grande formato l'ingranditore digitale Lambda DURST rimane uno fra i nostri servizi più amati e richiesti.

Il nostro laboratorio fotografico provenendo da una storia più  che trentennale nel mondo della stampa fotografica fine art ha sempre creduto nel bianco e nero. Questo tipo di stampa così difficile ma così bella è un ponte con gli anni della camera oscura tradizione in cui ci siamo formati e di cui riproponiamo l'expertise in lavori di stampa fine art come quello che abbiamo realizzato per la nostra amiche Michela Goretti.


Il bianco e nero o per meglio dire la stampa monocromatica in apparenza può apparire molto più semplice che quella a colori in quanto erroneamente si è portati a pensare che un minor numero di fattori equivalgano a una minore complessità. Tuttavia proprio la mancanza della complessità cromatica rende importantissimo una gestione estremamente precisa delle densità in fase di prestampa e una profilatura impeccabile dei sistemi di visualizzazione e di stampa.


Ogni minimo errore in questi comparti appare immediatamente e rischia di inficiare in maniera irrimediabile l'estetica e i contenuti dell'opera che andiamo a realizzare per l'artista.
Per questo motivo il nostro laboratorio fotografico ha intrapreso sin dall'acquisto del primo plotter digitale (fine anni 90') un percorso di aggiornamento sia la punto di vista hardware che da quello software per gestire al meglio i processi di stampa.


Oggi siamo dotati di un RIP di stampa che ci permette di creare profili di stampa ottimizzati sia per la stampa a colori che quella monocromatica. In questo modo riusciamo a avere un controllo  totale che ci permette con facilità di trasformare in stampe fine art belle e durature nel tempo le visioni degli artisti che si affidano ai nostri servizi.

Michela Goretti, stampa fine art bianco e nero

Conosciamo Michela Goretti ormai da diversi anni e abbiamo avuto il piacere di accompagnarla in numerosi progetti fotografici e sperimentazioni. Sia per il fotografo professionale che per l'artista è fondamentale avere un laboratorio fotografico che fornisca sia un supporto tecnico che creativo. Come spesso ripetiamo in questo blog il nostro è un lavoro che si basa sulla relazione. Questo rapporto franco e diretto con gli autori ci permette di combinare le soluzioni del nostro PORTFOLIO SERVIZI per concretizzare al meglio le loro idee.

In questi ultimi tre anni Michela si è recata presso il nostro laboratorio fotografico per produrre e finalizzare "Rebirth" che recentemente si è aggiudicato il terzo posto nel concorso di fotografia contemporanea "Confine" curato da Alberto Desirò.
Trattandosi di un progetto fotografico centrato su un'estetica onirica resa ancora più eterea da un bianco e nero delicato e evanescente è stato fondamentale scegliere la tecnologia di stampa e il supporto più
indicato per questo tipo di esigenze espressive.

Michela Goretti - Stampa fine art bianco e nero

La stampa inkjet ha permesso di stampare con "facilità" su supporti come appunto le carte cotone opache, i cartoncini da acquerello e addirittura la tela canvas. Questa varietà di supporti ha portato alla creazione di opere fotografiche caratterizzate da un'estetica che si avvicina al pittorialismo. La possibilità di elaborare digitalmente le proprie immagini combinata ai supporti ultra opachi e texturizzati negli ultimi quindici anni hanno portato alla nascita di veri e propri filoni fotografici. Tuttavia l'opera di Michela è legata a un'estetica classica improntata riletta in chiave moderna. Le sue immagini sono estremamente libere e svincolate dal tecnicismo che affligge molti progetti fotografici pensati in bianco e nero.


Per questo motivo all'inizio era stata presa in considerazione  la  Carta Cotone Hahnemuhle Museum stampata con pigmenti CANON LUCIA DI ULTIMA GENERAZIONE. Di questa carta sia apprezzanola texture presente ma delicata e il punto di bianco leggermente caldo uniti alla possibilità di avere neri profondi e compatti. Parlando di tecnicismi molte delle fotografie di "Rebirth" presentano zone bruciate dove il bianco carta è stato voluto
Spesso ci viene chiesto quale sia la carta migliore per il colore o per il bianco e nero. Esistono carte e stampanti che "scientificamente" sono in grado di riprodurre più colori e di avere densità estreme. Bisogna tuttavia tenere conto che quando si stampa un'immagine o una serie fotografica è più importante il risultato emozionale che quello tecnico. Paradossalmente le carte cotone texturizzate hanno un gamut cromatico abbastanza contratto e neri poco profondi se messe a confronto con carte luster o ultra glossy.

Tuttavia dopo alcune prove di stampa ci siamo orientati sulla STAMPA IN BIANCO E NERO AI SALI DI ARGENTO CON INGRANDITORE DIGITALE LAMBDA DURST. Le caratteristiche uniche di questa stampa come la neutralità unita a neri profondissimi e a passaggi tonali morbidi l'ha resa il supporto ideale per concretizzare le visioni oniriche di Michela.
Trattandosi di una stampa fotografica a tutti gli effetti l'immagine si trova sotto l'emulsione e questo permette di avere zone di "bianco puro" che tuttavia non presentano alcun differenziale di rifrazione rispetto a quelle più pigmentate. In parole povere far il bianco carta e le zone più scure della stampa non esistono discontinuità.
Come detto precedentemente il progetto di Michela si basa su immagini evanescenti, quasi fluo dove sono presenti contrasti estremi ma anche passaggi tonali delicati che è stato fondamentale rispettare.
Con questa stessa tecnologia di stampa dedicata al bianco e nero fine art realizzammo tutte le stampe della grande mostra antologica "STANELY KUBRICK FOTOGRAFO" proprio per la sua estetica vintage estremamente raffinata.


Le stampe fine art bianco e nero di Michela poi sono state rifinite con passepartout museali e CONICI MUSEALI di nostra produzione. Per noi è infatti fondamentale gestire internamente tutti gli step che portano all'opera finita. Questo fornisce agli autori e a noi la possibilità di avere un controllo continuo sulla qualità della produzione e di trovare soluzioni uniche per ogni tipo di allestimento.
Nello specifico abbiamo scelto una classica cornice a cassetta in legno naturale tinteggiata a mano di bianco mediante vernici a base acqua. Per dare rigidità e supporto alle stampe messe sotto passepartout museale siamo ricorsi a una classica PANNELLIZZAZIONE FOTO su DIBOND con biadesivo acid free.

Il lavoro svolto per Michela Goretti del quale la giuria del concorso e il pubblico ha apprezzato enormemente la qualità della STAMPA FINE ART e delle finiture artigianali rappresenta la convergenza dei nostri servizi migliori.
La STAMPA IN BIANCO E NERO AI SALI DI ARGENTO CON INGRANDITORE DIGITALE unisce le possibilità offerte dall'elaborazione digitale delle immagini alle caratteristiche uniche delle stampe analogiche eseguite in camera oscura. Questa tecnica di stampa richiedendo uno sviluppo manuale delle immagini per noi rappresenta una continuazione dell'esperienza maturate nelle camere oscure all'inizio della storia del nostro laboratorio fotografico.


Le cornici e i passepartout artigianali, realizzati internamente da noi che rifiniscono le opere di Michela Goretti sono il tocco finale di uno sforzo produttivo che unisce la tecnologia a saper fare manuale.
Quando vediamo una serie fotografica riscuotere così tanto successo e il suo autore soddisfatto abbiamo la conferma che il nostro impegno e il nostro lavoro sono riusciti a trasformare visioni e idee in opere d'arte.